Arte e cultura
L’arte permette di comunicare e, allo stesso tempo, di suscitare nell’altro un potente effetto di incantamento: l’esperienza estetica.
“Il comportamento estetico verso un oggetto -scrive Freud- ha come condizione caratteristica che noi non pretendiamo nulla da esso, in particolare nessun soddisfacimento di nostri bisogni seri, accontentandoci invece di godere della sua contemplazione, in modo giocoso”.
E così, il padre della psicoanalisi traccia un percorso che dal gioco immaginativo dei bambini, passa attraverso la fantasia e il sogno a occhi aperti, giungendo fino all’opera dell’artista.
L’attenzione stessa al sogno presuppone l’importanza del visivo: della rappresentazione per immagini, come prima forma di rappresentazione e come passaggio necessario alla rappresentazione del verbale.
L'artista sarà “un uomo che si distacca dalla realtà [...] e lascia che i suoi desideri di amore e di gloria si realizzino nella vita delle fantasie. Egli trova però la via per ritornare dal mondo della fantasia alla realtà, poiché grazie alle sue doti particolari trasfigura le sue fantasie in una nuova specie di “cose vere”, che vengono fatte valere dagli uomini come preziose immagini riflesse della realtà”.
Gli psicoanalisti, nel corso dei decenni, si sono cimentati spesso nell’interrogare le creazioni degli artisti con gli strumenti del mestiere, e si sono spinti a indagare i fondamenti dei processi creativi, le qualità formali delle opere prodotte, nonché le dinamiche psichiche che queste attivano in colui che ne fruisce.
In questo spazio, compatibilmente con le opportunità che musei, gallerie ed eventi d’arte a vario titolo offriranno nell’ambito del territorio sul quale gravita il nostro Centro, ci occuperemo soprattutto di arti visive, proponendo sintetiche presentazioni degli eventi di volta in volta prescelti secondo un’ottica psicoanalitica.
Ci accosteremo all’opera d’arte “per forza di levare” più che di “porre”, ma avendo cura di non impoverire semplificando. Talora, semplicemente accontentandoci di interrogarla nel corso della visione.
- Delia Conte
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Irene Toniolo
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Scritto da CePsiBo
In occasione del V Dialogo Internazionale che si terrà a Bologna l’8 e il 9 febbraio 2025 presso il Convento San Domenico, Piazza San Domenico 13, intitolato:
“Legàmi/Légami. Paura e desiderio nella relazione terapeutica”
Segnaliamo il link a una interessante mostra d’arte particolarmente vicina a questo tema:
“Légàmi 2006”
Come scrive Luca Maria Malaguti, che è psichiatra e artista, autore di questa mostra:
“Légàmi: è forse davvero questione di come si spostano gli accenti (ad cantus) su di noi e sulle nostre idee, se un legame acquista valenze e valori costruttivi e creativi promuovendo la Vita; o divenendo invece costrittivo, asfittico e mortifero. Legame ricercato, legame rifuggito. Se il fluire della nostra vita fosse in quello spazio-tempo di oscillazione fra i due accenti, in cui scegliamo e siamo scelti, in cui inventiamo noi stessi e siamo inventati dagli altri… Una metafora del dialogo fra i diversi livelli del nostro di-venire al mondo, dal biologico allo spirituale. Dall’interno all’esterno di noi, e viceversa.”
Seguendo il link https://www.lucamariamalaguti.com/portfolio/2006-legami/ è possibile accedere a una serie di testi che accompagnano le opere di Malaguti e comprendono spunti e pensieri di diversi psicoanalisti, fra i quali Leandro Cutti e Gino Zucchini, che hanno fatto la storia del Centro Psicoanalitico di Bologna.
Riportiamo uno stralcio tratto dallo scritto di Gino Zucchini:
[…] l’inconscio è il luogo nel quale legami tenaci e confusi tra significante e significato costringono questo o quell’oggetto (o situazione o persona) in sé innocenti ad incarcerare un fantasma che colà travestito e nascosto attiverà angosce persecutorie. Per effetto di legame coatto una farfalla può diventare mostro fobigeno. Il filo delle associazioni-interpretazioni propizia una trasformazione del legame per effetto della quale la farfalla può riacquistare la loquenza poetica del volo.
Luca Malaguti mette in scena la doppia possibile declinazione dei legami: aperti abbracciano, proteggono, accolgono, nutrono, fanno crescere, legittimano differenze e partenze (una lacrima e un sorriso); chiusi intrappolano, opprimono, soffocano, incarcerano (e la cattività rende cattivi…).
Perciò, fatta salva la sacra libertà interpretativa di ogni fruitore dell’opera, si ritiene che l’Autore rappresenti qui, ripetutamente, la nascita dell’oggetto dallo sfondo che lo partorisce, l’emergere del senso dal peso che lo include.
Così sottratti alla banalità che li vorrebbe invisibili, questi oggetti acquistano fresca eloquenza e libertà di sensi imprevisti.
E la procurata meraviglia è il segno indicatore della loro poiesi.
Alcuni dei lavori della mostra “Légàmi” del 2006 saranno presentati nella mostra “ricorrenze” alla galleria WSG in occasione di Art City. Sabato 8 febbraio dalle 18 alle 24. Domenica 9 febbraio dalle 16 alle 20
- Visite: 110
- Scritto da Moressa Pierluigi
- Visite: 266