Per Freud i poeti e gli scrittori sono alleati preziosi, spesso più avanti nella conoscenza dell’anima, perché attingendo a fonti profonde, scoprono e danno forma a quel che lo scienziato impiega un lavoro faticoso per portare alla luce. Scrive a Schnitzler che vede nella letteratura una sorta di doppio della psicoanalisi: condividendone fonti e oggetto, autore e psicoanalista utilizzano entrambi l’interpretazione, l’uno per creare, l’altro per penetrare le intenzioni e la tramatura sotterranea dell’opera, disfacendo (analein) l’elaborazione secondarizzante.

La psicoanalisi deve molto al rapporto con l’intelligenza letteraria.

Proust diceva che ogni lettore legge se stesso, che un libro è uno strumento ottico che ci permette di comprendere quel che forse, senza di esso, non avremmo mai conosciuto di ciò che siamo. Incontrare una storia è sempre l’occasione di un viaggio per farci carico dell’alterità di noi a noi stessi – come accade nei sogni – e della possibilità di farci trasformare dall’incontro.

Anche per chi scrive, ogni personaggio offre l’opportunità di rappresentare degli aspetti della vita psichica, così nel farsi della storia, l’Autore oscilla fra uno scrivere per la trama, per ciò che “già conosce” e vuole raffigurare, e l’opportunità esplorativa che il punto di vista di un altro gli permette, scavandolo da dentro e traendone traiettorie impreviste.

Nelle “Lezioni americane” Calvino richiamava il pericolo di perdere la funzione fondamentale dell’immaginazione, che la capacità di evocare immagini in assenza si atrofizzi in un’umanità sempre più inondata dal diluvio delle immagini prefabbricate. Invocava una pedagogia dell’immaginazione, per apprendere a elaborare le proprie visioni interiori, perché quelle epifanie cariche di significati che spesso fondano l’immaginazione letteraria animino una scrittura creativa che dia ordine e intenzione a quelle invenzioni.

Il Gruppo di lettura nasce fra Soci appassionati lettori come uno spazio di discussione su testi di narrativa e saggistica, capaci di cogliere emergenti dell’attualità e temi che si prestino a essere trattati da un vertice psicoanalitico. Uno spazio di elaborazione su libri proposti dal gruppo stesso che li discute in modalità libero-associativa, sottolineando l’importanza che in questa proposta ha il dispositivo gruppale e il possibile lavoro di trasformazione del “non ancora pensato”.

Questi spazi di dialogo danno vita anche a incontri con gli Autori, uno spazio “laboratoriale” aperto al confronto con punti di vista diversi, espressione di una formazione permanente e di quel nutrirsi culturale che ogni analista deve aver cura di alimentare.

I materiali raccolti si trovano nella sezione "Laboratorio di lettura" di Cultura e Società

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