Gruppo sulle psicoemergenze
Dopo il sisma del 20 maggio 2012 in Emilia si è costituito, presso il Centro Psicoanalitico di Bologna, un gruppo di soci mossi dal desiderio di aiutare le popolazioni colpite dal terremoto offrendo gli strumenti e le competenze della psicoanalisi. Condividendo l'interesse per la psicologia dell'emergenza questi soci, circa una quindicina, si sono attivati, a titolo di volontariato, in due direzioni.
Da una parte hanno risposto a richieste di aiuto provenienti da diverse realtà, organizzando percorsi di incontri di gruppo tenuti sul campo da uno o più psicoanalisti, con genitori delle scuole, operatori sanitari, medici, o anche, nella fase immediatamente successiva al sisma, offrendo la propria presenza di ascolto all'interno di una tendopoli e formando i volontari di una associazione coinvolta dalla Protezione Civile.
Contestualmente, in collaborazione con il dott. Marco Longo di Roma, coordinatore degli interventi della nostra Società Psicoanalitica Italiana in situazioni di crisi, questo gruppo ha proposto fin dal giugno 2012, presso il Centro, incontri a cadenza mensile e poi trimestrale aperti a tutti gli operatori dei Servizi, agli psicoterapeuti ed ai professionisti della salute mentale impegnati nell'opera di soccorso e interessati a studiare e riflettere insieme, in una prospettiva psicoanalitica, sulle esperienze di lavoro nelle zone terremotate. Ne è nato un percorso durato due anni, alla frequenza di 3-4 incontri annuali, che ha coinvolto complessivamente una cinquantina di professionisti, molti dei quali appartenenti ad altre società nel campo della psicoanalisi (tra cui AMHPPIA) e che, attraverso la costruzione collettiva di nuovi significati, ha contribuito ad avviare un processo di elaborazione delle angoscie di morte con le quali si era entrati in contatto. Nel corso di questi incontri “allargati” è stato possibile conoscere i diversi interventi sul campo attuati dai partecipanti e dal gruppo di soci del Centro, prevalentemente realizzati attivando incontri con gruppi omogeni la cui richiesta era stata intercettata in vari modi (bambini di un centro estivo, genitori delle scuole, insegnanti, operatori sanitari e di servizi di salute mentale). Il compito che si è tentato di svolgere in queste esperienze di gruppo è stato, come nell’incontro psicoanalitico, quello dell’ascolto attento e della ricerca di trasformazione dell’esperienza del dolore mentale in forme che potessero essere comunicate e comprese. Gradualmente, così, l’esperienza dell’essere solo con il dolore si può trasformare in esperienza di sofferenza condivisa e di possibilità di crescita.
Dall'autunno del 2014 il gruppo di soci del Centro ha proseguito la propria attività con l'intenzione di porre l'attenzione anche agli aspetti di emergenza sociale che si presentano via via in questa epoca. Non solo catastrofi naturali, quindi, ma anche le nuove realtà connesse a fenomeni come la recessione economica, l’integrazione delle persone immigrate, la violenza sulle donne, ecc. L'assetto è quello, già sperimentato nella fase iniziale, del confronto clinico in gruppo sull'esperienza diretta di lavoro in uno di questi contesti riportata da uno dei componenti, e la cadenza degli incontri trimestrale.
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