Storia del CPB
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Il Centro Psicoanalitico di Bologna (CPB), uno degli undici centri nei quali si articola attualmente la Società Psicoanalitica Italiana, è sorto ufficialmente nel 1974 per merito di Egon Molinari e di Glauco Carloni (ai quali è intitolato) che hanno trasfuso in questa loro creatura le proprie non comuni qualità umane, affettive, culturali.
É nato dalle riunioni del mercoledì in casa Molinari a Casalecchio di Reno, riunioni conviviali, oltre che scientifiche, in cui cioccolatini, caffè e torte della signora Tullia, moglie di Egon, non mancavano mai. A questo primo piccolo gruppo composto da sei persone (Molinari, Carloni, Masciangelo, Zambonelli, Melandri e Spadoni), si aggiunsero ben presto molti altri colleghi, tra i quali Zucchini, Silvia Molinari, Mantovani, Nobili, Del Gobbo, Cutti, Todesco, a costituire una “progenie” che si accrebbe fino alla scomparsa dei due padri fondatori (nel 2000 Carloni, nel 2002 Egon Molinari).
Con la crescita dei soci la casa di Molinari non poté più contenere il gruppo sempre più numeroso di psicoanalisti, e, nel corso degli anni, il CPB ha avuto diverse sedi. Nel 2004, ci fu il trasferimento nella sede attuale, in via Cesare Battisti 24. Dal 1995 il Centro Psicoanalitico di Bologna è una delle Sezioni locali dell’Istituto Nazionale di Training, la scuola di formazione degli psicoanalisti. Oggi il Centro Psicoanalitico di Bologna conta circa un centinaio di soci.
L’opera dei fondatori Molinari e Carloni si è espressa fondamentalmente in tre direzioni.
La prima è stata la grande apertura, senza preclusioni dottrinali o geografiche, verso il pensiero e l’esperienza di altre scuole, sia nazionali che estere. Sin dalla metà degli anni sessanta i seminari che venivano organizzati erano occasioni veramente memorabili per lo spessore e il prestigio dei relatori convocati.
Il secondo aspetto veramente peculiare del compito svolto, sin dagli esordi, dal piccolo gruppo bolognese si collega a questa apertura, a questo convergere da nord e da sud di tanti colleghi eminenti. Fu un’opera d’integrazione, a volte di pacificazione, delle diverse anime della Società Psicoanalitica Italiana, che si potè realizzare grazie al clima affettivo del CPB, in rapporto con lo spirito fraternizzante che scaturiva dalla personalità mite e gentile di Egon Molinari e da quella di Carloni, dotata in eguale misura di curiosità e apertura mentale.
Il terzo fattore che ha caratterizzato il CPB era costituito dalla particolare qualità dell’accoglienza. A Bologna veniva introdotto un tocco di calore materno, di calore nutritizio. Era uno stile materno che discendeva dalla riscoperta della figura e dell’opera di Ferenczi e di quella scuola ungherese che, primi in Italia, gli psicoanalisti bolognesi andavano compiendo sin dagli esordi delle loro riunioni grazie alla profonda cultura di Egon Molinari. Questi, con semplicità e modestia, mentre si spendeva per la crescita culturale del gruppo, favoriva, col suo stile personale, la familiarità tra colleghi.
Se fino agli anni ’90 il ruolo di maggior peso propulsivo, al CPB, fu svolto da Glauco Carloni, che fu anche Presidente della SPI dal 1982 al 1986, negli ultimi vent’anni tale ruolo è stato svolto da Stefano Bolognini. Segretario scientifico della SPI dal 1997 al 2001, poi Presidente del CPB dal 2002 al 2006, Bolognini si impegna decisamente per favorire la crescita della psicoanalisi italiana a livello internazionale, ricoprendo negli anni diversi incarichi prestigiosi, sino a divenire Presidente della SPI nel 2009 ed essere poi eletto Presidente IPA per il quadriennio 2013-2017.
Sono stati presidenti del Centro nell’ordine: Egon Molinari, Glauco Carloni, Gino Zucchini, Stefano Bolognini, Angelo Battistini, Irene Ruggiero e Nicolino Rossi. È attualmente presidente Filippo Marinelli.
(ridotto e riadattato da www.spiweb.it, Angelo Battistini)
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