Cinema e psicoanalisi
(a cura di Roberto Verlato)
“Mia sorella gemella la psicoanalisi” è il titolo di un’opera autobiografica di Cesare Musatti, padre della psicoanalisi italiana. Musatti poteva dirlo per una serie di straordinarie coincidenze che lo videro nascere a Dolo proprio il giorno (il 21settembre del 1897) in cui Freud passava in treno lì vicino lungo la linea del Brenta. Quel giorno stesso Freud avrebbe scritto a Fliess la celebre lettera che viene considerata il momento di svolta da cui è nata la psicoanalisi.
Mio fratello gemello il cinema potrebbe essere detto con altrettanta fondatezza da una psicoanalisi antropomorfizzata. E non solo per una coincidenza temporale (1985) tra la prima proiezione cinematografica dei fratelli Lumiere e la pubblicazione degli Studi sull’isteria di Freud e Breuer ma anche per la comune vicinanza alla dimensione onirica, così fondante per entrambe e per lo stretto legame tra sviluppo del pensiero ed immagine, tema centrale della psicoanalisi contemporanea (dalla funzione alfa di Bion al pittogramma emotivo di Ferro) ed essenza stessa dell’opera cinematografica, costruita come un pensare per immagini.
Come il linguaggio cinematografico è altamente evocativo e di rara efficacia nel mostrare la complessità della vita affettiva e nel coinvolgere lo spettatore in una partecipazione immediata ed emotivamente viva, lo strumento psicoanalitico costituisce un mezzo per certi versi unico nel permettere un’esplorazione più approfondita e nell’illuminare le sfumature e le caratteristiche di situazioni e personaggi che hanno il potere di trasmettere allo spettatore intense emozioni.
Un dialogo altamente fruttuoso, quindi, e reciprocamente vantaggioso: da un lato, infatti, la chiave di lettura psicoanalitica può contribuire ad ampliare la comprensione delle vicende narrative del film, dall’altro, attraverso il racconto cinematografico, lo spettatore può prendere contatto con la prospettiva e con la pratica psicoanalitica e realizzarne una conoscenza più adeguata ed efficace rispetto a quella frammentaria e spesso distorta che può derivare dalle più diverse fonti.
Questa rubrica comprende :
Commenti dalla sala: brevi recensioni, agili ed ampiamente insature, di film in circolazione nelle sale cinematografiche filtrati attraverso lo sguardo di analisti del Centro Psicoanalitico di Bologna.
Commenti dal salotto: altrettanto brevi recensioni di film per la TV, un genere in crescente espansione.
Rassegna Cinema e Psicoanalisi: documenta le iniziative del Centro Psicoanalitico di Bologna, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, nel corso dell’ultimo decennio e informa sul programma dell’anno in corso
Cinema e psicoanalisi
Lo sguardo dello psicoanalista sulla "settima arte", in un dialogo articolato tra recensioni e rassegna annuale in collaborazione con la Cineteca di Bologna
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